Una strana normalità
La quotidianità di un’agenzia di comunicazione spesso la si legge all’interno dei blog, sui social, ed è piuttosto risaputo che sia fatta di incontri, scontri, unione di idee, riunioni, riunioni, di account seduti accanto ai grafici con dito puntato sullo schermo (e che spesso i grafici vorrebbero mordere), di grafici che corrono nell’ufficio degli account, e del momento più temuto ma più cruciale del giorno: la chiamata da parte del direttore creativo per la supervisione e l’approvazione del lavoro da inviare al cliente.
È una quotidianità frenetica, talvolta stressante, ma dinamica, creativa e profondamente umana.
Che oggi ci manca più che mai. Ebbene anche noi #restiamoacasa, lavoriamo in smartworking cercando di rimanere uniti, di rispettare i nostri ritmi, i nostri gesti lavorativi, i nostri obiettivi e il nostro standard di qualità e di guardare al futuro con ottimismo per noi e per i nostri clienti, ci stiamo accanto virtualmente e vi stiamo accanto virtualmente, torneremo presto a sederci vicino ai grafici e a bussare alla porta del nostro direttore creativo chiedendo “Daniela, stavo pensando, che ne dici se proponiamo…”
Andrà tutto bene, non dobbiamo mai smettere di dirlo, di pensarlo, di augurarlo e di comportarci in modo che questo accada veramente, per tutti, per noi, per i nostri clienti, per il mondo del lavoro e per coloro che in questo momento ne hanno bisogno più che mai.
Compresi i nostri account, che hanno dovuto, sebbene momentaneamente e con molta molta molta fatica, smettere di iniziare ogni frase con “Ragazzi, il cliente ha detto che….”.
Andrà tutto bene.
Viola