Essere parte del cambiamento

 In Andrà tutto bene

Cosa stiamo imparando da questa quarantena?

 

Scrollo la bacheca dei social e trovo davvero di tutto: pensieri positivi, commenti cinici, gente che ha voglia di ridere, gente che canta sui balconi, gente che al contrario invita al rispetto e al silenzio. C’è chi condivide preghiere, chi poesie, chi il bollettino quotidiano sulle attività odierne di questo nemico invisibile e più presente che mai chiamato Covid-19.

Tornando alla domanda di apertura, quello che stiamo imparando davvero in questi giorni è la voglia di condivisione.
Perché siamo isolati, ma solo fisicamente.

Ve l’immaginate questa “prigionia” forzata vissuta realmente in solitudine? Senza la libertà di poter esprimere anche il più banale dei pensieri?

Quanto è bello sapere che dall’altra parte dello schermo c’è qualcuno che si sente esattamente come noi, pronto ad accogliere le nostre considerazioni? È come mettersi a letto tranquilli sapendo che al di là della porta c’è sempre qualcuno pronto a darci conforto.

Come se non fossimo mai realmente soli.

Ecco, oggi vorrei vederla positivamente.

Si parla tanto di quanto i social ci abbiano isolato e abbiano ampliato le distanze tra le persone, ma oggi ha ancora senso alimentare questo pensiero? La solitudine imposta da qualcosa di più grande ci porta a stimolare la creatività pur di sopravvivere, e i social oggi sono l’unico vero antidoto per esorcizzare la paura di restare davvero soli.

Nelle ultime settimane ho capito che le persone sanno ancora sorprendermi.

Dal cantautore che ogni sera in diretta streaming condivide poesie e spunti con i suoi follower, al musicista che dalla sua stanzetta mette insieme una “social band” in nome dell’amore per la musica. Dal “guru” del marketing che regala corsi perché le persone possano tenersi impegnate imparando qualcosa di nuovo in queste giornate senza tempo, alla grande azienda che dona milioni di euro in un momento in cui le risorse sono più preziose che mai.

E ancora, i brand che riconvertono la filiera produttiva, pronte a prendere il cambiamento per mano, senza crogiolarsi nella staticità e nell’autocommiserazione, le app di Yoga regalate per non dimenticarci di coccolare il nostro corpo e la nostra mente..

Per non parlare delle immagini forti, come quella dei due vicini di casa che uniscono un tavolo attraverso il balcone, per condividere il pranzo della domenica nel rispetto della distanza di sicurezza.

 

Un po’ come il nostro team in questi giorni.

 

Il nostro è un tavolo “simbolico”, che non poggia su un balcone, ma su una rete virtuale, e attraverso questo tavolo continuiamo a condividere la quotidianità lavorativa, seppur in maniera diversa dal solito.

Lavorare in modalità smart, sacrificando le nostre abitudini per abbracciarne di nuove, non è un limite, ma solo un altro modo creativo di adattarsi e sopravvivere in un mondo su cui non abbiamo il minimo controllo.

È essere parte del cambiamento, senza subirlo.

In conclusione, cosa abbiamo imparato da questa quarantena?

Ho imparato che mi piacciono le persone che davanti alle difficoltà sanno resistere ed essere pronte a reinventarsi, in qualsiasi ambito.

E oggi possiamo dire con orgoglio di fare parte di esse.

 

Cristina

Recommended Posts
Contatti

We're not around right now. But you can send us an email and we'll get back to you, asap.

Start typing and press Enter to search